Amore e integrazione nel viaggio del cuore ~ di Cinzia Dugo
Siamo amici da qualche anno. Mi offro di portarla a scoprire le bellezze e gli angoli segreti di Barberino Val d’Elsa. Una passeggiata nella storia e nella cultura della mia terra. Entriamo dalla porta senese, il castello ci accoglie in tutto il suo splendore. Il silenzio delle pietre è assordante e i nomi di Francesco e Andrea da Barberino, accampati sulle targhe delle vie, il primo autore del libro miniato che per la prima volta testimonia la Divina Commedia, il secondo antesignano del romanzo cavalleresco, iniziano a narrarci le vicende millenarie del borgo che risale al XIII secolo.
Barberino deve la sua origine alla famiglia dei Barberini con i sarti nobilitati e figure politiche tra le più influenti del Rinascimento italiano, dalle quali discese Papa Urbano VIII.
Gironzoliamo tra i vicoli, le piazzette, le corti come quella di Palazzo Corsini. Ci soffermiamo ad ammirare la Chiesa di San Bartolomeo e qualcuno del paese ci mostra un tesoro inedito: l’antica chiesa di San Bartolo dove i tafani dello stemma dei Barberini si tramutarono nel corso dei secoli in api laboriose e operative.
Continuiamo il nostro viaggio e raggiungiamo lo Spedale dei Pellegrini.
È
qui che Andrea da Barberino compose Il Guerrin Meschino. Di fronte alla storia, allo spettacolo della natura e della tradizione rurale nasce il nostro amore.
Selma è come un fiore da accarezzare con la bellezza. Mi faccio coraggio e le chiedo di sposarmi. Ci provo a Sant’Appiano con una delle pievi più antiche della Toscana. Il fascino delle navate, gli affreschi quattrocenteschi, la storia di Gherarduccio dei Gherardini, antenato della famiglia Fitzgerald Kennedy, seppellito nella pieve.
Ma il sì arriva solo nella città mito di Petrognano-Semifonte, simbolo di rinascita di quella terra a lungo contesa e poi disabitata, monumento tra i più rilevanti della storia del tardo Rinascimento, esatta riproduzione della Cupola del Brunelleschi in scala 1:8.
È
qui che io e Selma ci giuriamo eterno amore.
Guardo i miei tre figli, Lorenzo, Duccio e Aisha, e leggo ancora la storia di un amore aperto e condiviso. Lorenzo ama andare in bicicletta. Non c’è collina che tenga alla sua inseparabile mountain bike, dal castello di Tignano a quello di Linari, Monsanto e Paneretta, attraverso i borghi incastonati nel Chianti: Isole Olena, Poneta, Marcialla, San Filippo, San Martino. Duccio si diverte al Teatro Regina Margherita e nutre una passione per la botanica al Giardino SottoVico.
La piccola Aisha adora scrutare il cielo dall’Osservatorio polifunzionale del Chianti. Per ognuno di noi, a prescindere dalle origini, ha valore crescere in una terra accogliente. In ogni angolo del Chianti si può realizzare un piccolo sogno di amore e integrazione. Come quello mio e di Selma che oggi compie 50 anni.