Il fragore delle acque impetuose non riesce a coprire il pianto della nobildonna senese che, ingiustamente ripudiata dal marito, attraversa il ponte sul torrente Rosia per andare incontro al suo triste destino a Castel di Pietra, in Maremma.
Il suo nome è Pia de’ Tolomei, per arrivare fin qui ha percorso la via che da Siena porta verso la Pieve di San Giovanni Battista, detta dello Spino per la reliquia che là si venera, una spina della corona posta sulla testa di Gesù; poi si è inoltrata nel sentiero che si snoda fra boschi maestosi, dove vivono cervi, daini e cinghiali. Ora è sul ponte, nel suo cuore sa che dall'esilio non tornerà mai più... si gira mestamente per imprimere nella memoria quei paesaggi dai vividi colori, il giallo della terra della Montagnola, il verde intenso del bosco dai riflessi cangianti...
Il bellissimo ponte a schiena d’asino, di origine romana, costituito da una singola arcata a tutto sesto, è situato in una suggestiva gola della Montagnola Senese e si trova a pochi chilometri da Rosia, lungo la strada che va verso il mare.
Quel ponte è tuttora legato indissolubilmente a Pia e ne porta il nome. Il ricordo del tragico destino della sfortunata nobildonna, avvolto da un alone di mistero, è ancora così vivido che vi è nata attorno una leggenda. Si narra infatti che sul ponte appaia il fantasma di Pia.
Alcuni giurano di aver visto nelle notti senza luna una figura immobile, circondata da un pallido chiarore, vestita di bianco con un velo a coprirle il volto, che con voce dolente mormora:
Ricorditi di me, che son la Pia;
Siena mi fé, disfecemi Maremma
Dante, Purgatorio
Le terre di Pia de’ Tolomei sono quelle di Sovicille.
Situate nella Val di Merse il comune è ricco di pievi, abbazie, castelli e ville. La Pieve del Ponte allo Spino è un esemplare prezioso dello stile romanico, il fiabesco Castello di Celsa lascia stupiti per la maestosa eleganza delle forme, come la Villa di Cetinale – appartenuta alla famiglia Chigi. Particolarmente suggestivo è l’antico borgo di Torri, con l’abbazia dei monaci Vallombrosani e il chiostro disposto su tre ordini di assoluta bellezza.
Un territorio a misura d’uomo, immerso in un paesaggio tipicamente toscano, con gli uliveti interrotti dai vigneti che degradano in campi dalle colture diverse e boschi rigogliosi. In questa terra adatta alla corsa e al perdersi in bicicletta, il tema della sostenibilità è molto sentito e tutti i prodotti tipici della nostra zona si possono incontrare in un solo posto grazie al progetto della Bottega di Stigliano, uno spazio dedicato all'alimentazione di qualità, dove acquistare i frutti della nostra terra e partecipare alle iniziative che indagano il legame tra ciò che consumiamo e l'ambiente in cui viviamo.