Sparso o diffuso, questo è il comune di Sillano Giuncugnano. Comune tra i più recenti costituiti in Toscana, frutto dell’accorpamento avvenuto nel 2015 dei territori di Giuncugnano e Sillano. La fusione ha avuto luogo dopo un referendum (ottobre 2014) che ha visto in entrambe le località prevalere il si con percentuali intorno al 65% dei votanti. La ragione a cui si sono ispirati i legislatori, è quella di avere strutture amministrative più consistenti, non più semplicemente intese come elementi classici del territorio ma in grado di rispondere alle esigenze della popolazione con servizi qualificati. La sede comunale si trova a Sillano e una sede distaccata a Magliano. Intatte sono rimaste anche nella toponomastica le numerose frazioni, ben sedici, che si estendono nel vasto territorio.
Se la costituzione amministrativa è recente, quella storica risale agli antichi romani ed è legata a un particolare curioso. Siamo attorno all’anno 100 A.C. e il generale romano Lucio Cornelius Silla è in viaggio verso la Gallia dove, per conto dell’Impero Romano Caio Mario, stava combattendo. Silla era stato chiamato a portare aiuto ma nell’attraversare la Garfagnana, fu sorpreso da numerose nevicate e costretto a fermarsi. Le soste furono così lunghe che riuscì a fondare ben quattro paesi: Sillico, Sillano, Sillicano e Sillicagnana. Non a caso un detto popolare dice: “ Sillico, Sillano, Sillicano e Sillicagnana sono i paesi più vecchi della Garfagnana.
Se il territorio e l’isolamento consentivano di difendere bene l’autonomia dei borghi, a farsi la guerra ci pensavano gli abitanti stessi. Nel 1747 ne scoppiò una vera e propria all’interno della frazione di Soraggio, borgo così chiamato perché serrato nei suoi confini e composto da sei piccoli villaggi, tra cui la Rocca e la Villa. Queste frazioni erano state per secoli sottoposte alla chiesa parrocchiale della Rocca. Quando con un decreto il Vescovo di Sarzana decise di trasferire la sede parrocchiale alla Villa, scoppiarono tra i due paesi gravissimi disordini. Arrivarono i soldati per ristabilire l’ordine e parte della chiesa e della canonica della Rocca furono demolite. A quel punto la parrocchia fu trasferita definitivamente alla Villa, ma per mantenere la calma furono emanati una serie di ordini tra cui quello di celebrare la messa in entrambe le chiese.