San Gimignano è un luogo di antica accoglienza, almeno dai tempi in cui i pellegrini percorrevano la Via Francigena. Già nel 1262 c’erano ben 9 hospitia, un numero poco inferiore a quanti se ne trovavano a Siena. Fin dal Medioevo si accoglievano qui mercanti, vetturali e pellegrini, così come oggi si accolgono i turisti e tutti coloro che hanno scelto di vivere qui una vita nuova e più umana, lontana dei ritmi delle grandi città.
La campagna abbraccia il centro storico: le vigne adornano i campi appena usciti dalle mura. La terra è ricca, fin dal Medioevo, quando già si producevano lo zafferano e la Vernaccia, un vino amato da Dante Alighieri, Boccaccio, e Michelangelo Buonarroti, sempre presente ai banchetti dei Medici. La Vernaccia, bianco in terra di rossi, ha ottenuto il riconoscimento della prima DOC d’Italia nel 1966 e oggi è apprezzato in tutto il mondo. Così come lo zafferano, unica DOP della Toscana per questa spezia pregiata. Un fiore bellissimo, violaceo, che sboccia a fine ottobre e dal quale si raccolgono stigmi così pregiati che nel Medioevo venivano scambiati a peso d’oro. Ancor oggi nella Spezieria di Santa Fina sono esposte le ricette degli speziali e i loro pregiati contenitori.
Grazie alla posizione strategica di San Gimignano e a questi commerci, si arricchirono così tante famiglie che nel 1200 la città si riempì di torri: ogni famiglia costruiva la propria per affermare ricchezza potere, per sfidare la gravità e il cielo. Per porre freno a questa sfida superba, il Priore decise nel 1300 di costruire la Torre Grossa: la più alta di tutte, il limite oltre quale nessuno poteva permettersi di andare. Così è ancor oggi la più alta, che domina nella piazza del Duomo, e dalla quale si gode una delle viste più magnifiche della Toscana. Il centro di San Gimignano è patrimonio dell’Unesco fin dal 1990.
Ma possiamo darvi un consiglio in segreto? Venite d’inverno, o all’inizio della primavera, fra i primi: scoprirete una versione più intima di San Gimignano che vi resterà nel cuore.