Tutto cambia, tutto rimane uguale a se stesso
Murlo ha la capacità di conservare il passato e restituirlo in forma spettacolare. Persino il sangue dei murlesi è oggetto di studio, vi si cerca nel Dna il modo di correlarlo a quello degli Etruschi. Dell’antico popolo Murlo, intanto, ha restituito – rarissimi – resti di abitazioni, col loro sistema decorativo, le cose della vita quotidiana e tegole che sembrano appena uscite dal forno.
L’Antiquarium di Poggio Civitate, museo straordinario, presenta persino dei tetti e il loro sistema decorativo. Gli acroteri (i plinti angolari al culmine dei frontoni dei templi) che raffigurano i sacerdoti sono un simbolo, mentre infinite formelle rappresentano scene di banchetti o corse di cavalli, come se descrivessero il palio o le cene nelle contrade senesi: una narrazione del presente, in una forma di tremila anni fa.
C’è poi un Medioevo terminato solo alle soglie dell’Ottocento, perché a Murlo c’è stato un clamoroso perpetuarsi di una Signoria. Tutto ha origine nel 1055, quando l’imperatore Enrico III assegna in feudo un vasto territorio, a sud di Siena. Murlo rimane isolata, con il suo statuto e una serie di privilegi. Per questo è ancora oggi priva di un vero centro: gli insediamenti sparsi si sono trasformati nei due agglomerati principali (Vescovado e Casciano), ma restano tanti piccoli suggestivi borghi e castelli, immersi tra boschi, oliveti, vigneti. Tutto è stato conservato a dovere, proprio come il sangue della popolazione: pievi e strutture fortificate, vestigia etrusche e romane, paesaggi mozzafiato in un territorio che fa della biodiversità un valore aggiunto. Persino le miniere di lignite rappresentano la fotografia di un passato attuale, spendibile come archeologia industriale.
Bluetrusco, l’unico festival dedicato alla cultura etrusca, che si svolge al castello, è la sublimazione di un’attitudine: fare del passato uno spettacolo contemporaneo.
Nel museo, all'interno dell'antico Palazzo vescovile, si custodiscono i reperti provenienti dal territorio comunale, tra questi spiccano i corredi della necropoli di Poggio Aguzzo (VII secolo a.C.) e soprattutto i materiali rinvenuti nella collina di fronte allo stesso museo, detta Poggio Civitate, una delle più importanti scoperte sull'Etruria settentrionale. Gli scavi hanno riportato alla luce gli straordinari resti di un insediamento, con due differenti fasi costruttive databili tra il VII-VI secolo a.C. Intorno è tutto un pullulare di vestigia: dal castello Crevole a quello, stupendo, di Campriano, chiese e pievi, compresi i resti dell’Eremo di Montespecchio.
Nelle campagne di Murlo si aprono itinerari infiniti in una natura
incontaminata, dove si schiudono i sapori di eccellenza di un’agricoltura dalla
radici antiche. Nonostante le ridotte dimensioni Murlo sta infatti sviluppando un’intensa attività
culturale, coronati dagli scavi dell’Università Amherst del
Massachusetts, che insieme agli appuntamenti di Bluetrusco mettono insieme un cartellone di appuntamenti che corre lungo tutto l’anno.