San Regolo e San Cerbone
Nel sesto secolo dopo Cristo, Regolo e Cerbone
lasciarono l’Africa del nord per sfuggire alle persecuzioni cui erano
condannati. Con sé portavano gli insegnamenti del Vangelo e una reliquia: una scultura di legno intarsiata in un pezzo di cedro del Libano, raffigurava la Madonna
col bambino.
Numerosi furono i prodigi dei due pellegrini venuti dall’Africa, che nel frattempo si erano stanziati come eremiti nella valle del fiume Cornia, le loro gesta furono tali che la Chiesa li proclamò santi. I due lasciarono la preziosa scultura in un’abbazia presso Monteverdi, dove venne custodita per circa altri sei secoli, fino a quando la violenza degli uomini distrusse quel luogo di culto. Infatti l’abbazia, che aveva le caratteristiche di una fortezza ed era gestita da monaci, venne assalita e devastata dalla famiglia dei Pannocchieschi, che portarono morte e distruzione. Solo l’accortezza di un monaco riuscì a far sì che la statua fosse tratta in salvo e nascosta in un bosco, fra le fronde di un frassino.
Ritrovamento della Madonna
Passò un secolo ancora, quando un bovaro, che portava i suoi armenti al pascolo, notò che abitualmente un vitello si allontanava dalla mandria per farne ritorno la sera. Incuriosito lo seguì e trovò l’animale inginocchiato ai piedi del frassino e, con suo stupore e meraviglia, scorse tra i rami la statua della Madonna.
La notizia dello straordinario ritrovamento si diffuse, la curiosità fece il suo corso e molti pellegrini andarono a manifestare la propria devozione. Si narra che, già da allora, fossero numerose le grazie ricevute. Venne quindi deciso di non spostare la statua e costruire in quel luogo una cappella che, nel tempo, è divenuta il Santuario della Madonna del Frassine.
Il Santuario oggi
Forse Regolo e Cerbone sapevano che quel miracoloso “legno del Libano” era stato scolpito da Luca l’evangelista e forse è possibile che abbiano narrato l’origine della scultura ai loro contemporanei, di modo che la notizia venisse tramandata di generazione in generazione, e arrivasse fino a noi avvolta da un'aura di leggenda.
Nel frattempo ampliamenti e restauri hanno dato via via più lustro al luogo dello straordinario ritrovamento, tanto che oggi il Frassine è un borgo suggestivo circondato dal bosco marittimo e dal fascino della campagna toscana. Il tutto senza dimenticare il suo Santuario, al cui interno sopra all'antico ceppo di frassino poggia una Madonna col bambino, circondata dai numerosi ex voto a ricordarne le miracolose intercessioni.
Chi oggi si reca al Frassine ha un'immediata percezione di pace e, se ascolta con attenzione i silenzi, può captare l’atmosfera e le antiche energie lì presenti da tempi remoti. Sapori di misticismo e di quiete che parlano il linguaggio dell’anima, portando a lasciarsi andare alla leggerezza e liberare l’immaginazione, fino a trovare qualcosa che alluda al tempo in cui un legno scolpito ha fatto da testimone a misteriose, affascinanti e coinvolgenti peripezie.