Alle pendici delle Alpi Apuane, Molazzana appare distesa su un territorio che da una parte, arriva fino alla sponda del fiume Serchio e dall’altra, è arginata dalle vette. Una varietà di paesaggio che in primavera si fa davvero affascinante, si passa dalla coltivazione della vite e dell’olivo ai castagneti e poi su verso i faggi, fino a incontrare lei, la “Regina delle Apuane”. Molazzana era una città castello, situata in una zona di confine e per questo fu spesso al centro di dispute e scontri armati. Dell'antico Castello e del borgo fortificato di Cascio restano solo ruderi e una bella mulattiera che collega i due centri.
C’erano una volta boscaioli o pastori che nella buona stagione si dedicavano a fare provviste di ghiaccio. Nella vicina Versilia i villeggianti più ricchi avevano piacere di mangiare un buon gelato o di vedere conservati al meglio i prodotti alimentari. Per farlo si servivano di loro, gli uomini della neve. Il raccolto avveniva negli anfratti della parete nord della Pania della Croce, sopratutto in una zona ancora nota come Buca della Neve. Una volta giunti sul posto, gli uomini della neve si caricavano sulle spalle grandi pezzi di ghiaccio e scendevano a valle. Ancora oggi, tra la fine di maggio e inizio giugno, durante la Pentecoste, al Santuario di San Leonardo poco sopra Cardoso, in occasione di una sagra locale, alcuni “uomini della neve” rinnovano il rito della salita al “loro” Passo per portare a valle la neve, con la quale vengono confezionate e immediatamente consumate delle granite.