Perché, dite? Lasciamo il Maestro ai suoi pensieri, e facciamo un gioco. Il bello dei racconti è che si può viaggiare con la mente, spostarsi di chilometri saltando qualche riga. È quello che è accaduto mentre leggevate. Siamo di nuovo vicino in collina, davanti a una chiesa, un’altra collina e un’altra chiesa, la Pieve di San Lorenzo. Perché vi ho portati qui? Guardatevi attorno e capirete. La collina su cui siamo tocca il lago, e il lago tocca il mare, sono tocchi di un’armonia lieve, l’armonia che regala la pace a chi scopre il territorio di Massarosa e le sue tante frazioni, di acqua e di terra, di natura e di storia.
Questa pace la conoscevano bene gli antichi Romani. Seguitemi ancora, ne vale la pena. Percorriamo questo largo sentiero, concediamoci una passeggiata tra le vestigia romane, le arcate della villa degli aristocratici Venulei, i mosaici che ritraggono animali fantastici e immaginari. Tutto questo splendore ci rimanda a quando Massaciuccoli era uno dei centri più importanti della Versilia, in cui confluivano vie di comunicazione di terra e d’acqua che la univano a Pisa, Lucca, Luni e agli approdi della costa tra Arno e Magra.
Ormai è sera, il sole si appoggia oltre le acque dolci e salate e le tinge di un rosso che troverete solo. Ecco che incontriamo di nuovo il maestro Puccini, ci precede in una passeggiata che costeggia il lago di Massaciuccoli, la più grande area umida della Toscana, oasi naturalistica che protegge centinaia di specie di uccelli.
Quando si ferma a contemplarne qualcuno che si alza in volo, il nostro unico dubbio è se stia componendo nella mente qualche nuova aria immortale, magari il finale dell’incompiuta Turandot, o “semplicemente” pregustando il risotto con la tinca che tanto amava e che lo aspetta nel suo buen retiro di Torre del Lago.