Viaggio alla scoperta di una piazza unica
Arrivo a Massa Marittima appena dopo il tramonto, quando il travertino si accende di color avorio e il cielo si fa di cobalto. Questa piazza ha un’idea attenta degli equilibri del potere. Qui si ritrovano la Cattedrale, il Palazzo del Podestà, la Canonica, il Palazzo del Comune, la Loggia del Mercato, la Zecca e la sorprendente Fonte Pubblica. Politica, religione ed economia racchiusi in un unico, bellissimo spazio: forse per questo la piazza ha un disegno così irraccontabile.
Cerco di non farmi trarre in inganno. So che le colonne di destra della facciata di questa magnifica cattedrale sono più vicine fra loro rispetto a quelle di sinistra. Effetto prospettico, miraggio architettonico, gioco di illusione. Faccio finta di nulla. A chi sarà mai venuto in mente di costruire questa chiesa di travertino in maniera obliqua rispetto alla piazza? Vorrei conoscere gli urbanisti che sono stati capaci di progettare questo spazio stupefacente.
Cerco di capire di che figura geometrica è questa piazza dagli antichi quartieri di Massa Marittima e non ne vengo a capo. Troppi lati, troppi scarti, troppe linee. E la scalinata è un altro tranello per gli occhi: lentamente quasi ruotando su se stessa, si trasforma in maniera inavvertita, in un muro di pietra. Non è un triangolo, questa piazza. Non è un poligono e non è semplicemente irregolare come dicono gli scrittori di guide. Non assomiglia a niente altro al mondo. È una nuova geometria. Ed è solo meravigliosa. Gli uomini contemporanei hanno voluto dedicarla a Garibaldi. Da qui non si verrebbe mai via.Si può sedere per ore sui gradini della chiesa e lasciar vibrare l’immaginazione. E in due diverse domeniche, a maggio e in agosto, accade davvero che la fantasia diventi realtà: la piazza allora si popola di balestrieri. Gente di tre rioni (Cittanuova, Cittavecchia e Borgo), rivali perenni, amici da sempre (discordia e concordia assieme, si dice in paese). Si sfidano in ventiquattro, devono centrare un “corniolo”, bersaglio piccolissimo a trentasei metri di distanza. Freccia d’oro e drappello per chi vincerà. Questo giorno è conosciuto come la festa del Balestro del Girifalco e ricorda la libertà medievale del Comune massetano.