Tra Chianti ed Eroica nel "luogo più vivibile al mondo"
Non è un titolo da poco quello che l'autorevole rivista americana ha attribuito a Gaiole in Chianti sul finire del 2008. Per meritarlo qualcosa ci hanno messo i gaiolesi e molto natura e storia. Pregio principale del luogo è la rarefazione degli insediamenti, poco più di 2700 abitanti disseminati in 27 frazioni, ognuna unica come un cammeo: borghi fortificati, castelli, pievi, in un tessuto rurale di straordinario valore, scolpito da millenni di agricoltura e di attenzioni, sempre posto a segnare linee di confine instabili tra le eterne bellezze di Siena e Firenze.
L'isolamento, la lontananza dalle grandi vie di comunicazione, tutto ciò che per lungo tempo è sembrato una iattura un giorno è sbocciato come un valore aggiunto. Eravamo all'inizio dell'era post-industriale, allora si capì che un luogo dove non si passava per inerzia - un posto da raggiungere con uno sforzo di volontà - selezionava per qualità e cultura il viandante, il turista o chi cominciava a sceglierlo come luogo in cui vivere. Senza traffico, senza quartieri dormitorio e periferie, con una tranquillità garantita da un discreto numero di chilometri da percorrere, Gaiole in Chianti ha cominciato a divenire, per alcuni inaspettatamente, una mèta: certo per il paesaggio e per la storia, per l'ambiente intatto, e poi anche per avere cominciato per tempo la protezione del proprio territorio, mai svenduto agli oneri dell'urbanizzazione.
Partendo
dall'idea di un Parco Ciclistico del Chianti, ci si è cominciati a rendere
conto di un'altra delle peculiarità offerte dal nostro territorio: era perfetto
per essere esplorato in bicicletta. Il poco traffico, una rete stradale
sviluppata tra una teoria di paesini, uno scorcio a ogni curva e strade per
ogni tipo di gamba non potevano che invitare a pedalare, senza contare che era
garantito anche il finale in bellezza, con vino e cibo pronti a confortare ogni
sforzo. Nel '97 così a Gaiole è nata l'Eroica, una corsa cicloturistica
d'epoca non competitiva, legata alla salvaguardia delle strade bianche e
all'amore per le radici di un grande sport come il ciclismo.
Alle ventesima edizione è
giunta l'ennesima consacrazione: con oltre 7mila iscritti e un format che ha
fatto scuola, con 7 edizioni estere e un successo che ha reso la piccola Gaiole
meta di un percorso permanente, vero oggetto del desiderio del cicloturismo
internazionale.
Inutile dire che le nostre colline sono la culla del Chianti Classico, e che le nostre produzioni di vino e olio sono famose nel mondo. Quel che si può aggiungere è che la Valle del Chianti viene oggi individuata proprio in quella che scende dal Coltibuono e passa, appunto, per Gaiole. Il suffisso "in Chianti", cui molti ambiscono, spetta così certamente a questo piccolo borgo nato come mercatale, tra un tripudio di bellezze sparse, giusto sulla riva del torrente Clantum.