Un popolo battagliero sul valico del Paradiso
Cutigliano è terra di confine. Così, sin dalla notte dei tempi, chi era stato bandito dalle città e i fuggitivi, hanno trovato qui rifugio, per formare, nel tempo, un popolo di ribelli, guerriglieri e contrabbandieri. Si spiega così, nel XIV secolo, la nascita di un Capitanato estivo. Questo presidio, che normalmente sarebbe risultato sproporzionato per le dimensioni del luogo, si rese necessario proprio per sedare le infinite sommosse degli abitanti, continuamente restii a pagare le gabelle. Altrettanto significativa è la nascita della Doganaccia, che congiungeva le vie da Lizzano e Cutigliano. Il valico nacque e morì nel XVI secolo, in meno di cinquant’anni: la natura di un popolo tanto ribelle aveva reso letteralmente impossibile la vita delle guardie.
Il carattere degli agguerriti cutiglianesi è sopravvissuto, formando nei secoli persone dotate di manualità, forza e spericolatezza. Si pensi alla padronanza degli scalpellini di pietra serena, le cui opere si trovano in ogni angolo del borgo. Oppure ai carbonai, conosciuti ovunque. O ai funamboli emigrati in America: ci furono anche dei cutiglianesi a passeggiare sospesi nel vuoto a centinaia di metri da terra – è così anche grazie a loro nacquero l’Empire State Building e il Rockfeller Center, oppure la stella cometa più lunga d'Europa che viene calata a Natale nella Valle del Setaione tra il Cappel d'Orlando ed il paese di Pian degli Ontani.
Ancor oggi Cutigliano vive assecondando le sue antiche vocazioni. È così che il nostro territorio è diventato una vera e propria “palestra a cielo aperto”, con una funivia unica nel suo genere. Tutto è cominciato negli anni ’50, con la stazione sciistica della Doganaccia. Poi è stata la volta di uno dei primi “parchi avventura” italiani. Proprio qui, a metà degli anni ’90, arrivò il downhill, che, con le sue piste di eccellenza, è stato in grado di formare biker di livello mondiale, come il neozelandese Brook Mcdonald, campione del mondo nel 2007. Ed è sempre nei nostri boschi che si pratica da anni l’orienteering: uno sport che combina intelligenza e fisicità, doti indispensabili per ritrovarsi nelle mappe di Pian di Novello e della Doganaccia.
Ma non è solo per lo sport che si viene qui. Intorno a Cutigliano è infatti possibile ammirare panorami incredibili: col cielo pulito, dal Monte Spigolino, si vedono il mar Tirreno e quello Adriatico, per un totale di tre quarti del territorio nazionale. Altrettanto suggestiva è la passeggiata fino al lago Scaffaiolo, dove, alla fine dell’800, nacque uno dei primi rifugi del CAI: il Duca degli Abruzzi. La magia di Cutigliano continua nella passeggiata del Setaione fino al Prato Berlincioni nella sua unica faggeta, ma soprattutto continua a vivere nelle leggende della nostra terra, tra streghe e maghi… ma ve le raccontiamo un’altra volta, magari dal vivo, quando verrete a perdervi nei nostri boschi incantati.