Capitolo #1

L’acqua, la terra l’aria e il fuoco. I mulini di Leonardo

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Vinci
Vinci campagna
Casa Natale Leonardo Da Vinci

 “L'acqua che tocchi de' fiumi è l'ultima di quella che andò e la prima di quella che viene. Così il tempo presente”. Ci sarebbe poco altro da dire, dopo questa riflessione di Leonardo da Vinci, se il Genio non avesse avuto origine qui, e non avesse trascorso qui gli anni più importanti della sua vita, i primi. Percorrendo i sentieri che si arrampicano sul Montalbano, osservando l’acqua dei ruscelli che solcano il monte, e i mulini con le loro ruote mosse da un’esile filo di energia a testimoniare un ingegno dalle origini antiche, Leonardo ha vissuto le sue prime esperienze.

Capitolo #2

Il folle volo e Cecco Santi

Il volo a Vinci è un tema che non riguarda solo Leonardo, ma tutta la comunità. Non c’è soltanto il volo del nibbio e i progetti che Leonardo trasse dall’osservazione scientifica delle sue traiettorie. Già secoli prima, con la leggenda di Cecco Santi, i vinciani sperimentarono il fascino della conquista del cielo. Con il fantoccio di Cecco, che ogni anno d’estate viene gettato giù dalla torre del castello dei Conti Guidi, la comunità di Vinci rinnova ancora oggi la gioia per i raccolti del brillante vino rosso e dell’olio dorato del Montalbano.

Capitolo #3

Genio e vita quotidiana

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Automobile, Leonardo Da Vinci
Carrarmato, Leonardo Da Vinci
Orologio, Leonardo Da Vinci
Vinci, Museo Leonardiano

Le macchine volanti, il frantoio da olio, il mulino da grano, il carro armato; invenzioni di un presente che seppe precorrere il futuro, e strumenti di uso comune che cambiarono il corso della storia dell’uomo. Chi fra noi non ha mai goduto del refrigerio generato da un ventilatore, o non ha mai imprecato di fronte all’avanzare inesorabile di un orologio? Il Genio fu tale perché pensò anche a queste cose e non solo a portare l’uomo nelle
profondità degli abissi marini o a farlo librare in volo.

Capitolo #4

Tecnologia, innovazione e velocità

Il carrello automotore, l’automobile del Genio di Vinci per scenografie teatrali, ci ricorda che il pensiero verso il futuro qui è di casa da sempre. Ci ricorda una terra in cui innovazione, tecnologia e velocità hanno un’origine antica. L’automobile. Sarà forse un caso, ma sembra di vederlo, ancora alla guida del suo rombante bolide rosso “Italia”, il conte Giulio Masetti da Bagnano, vinciano doc e icona dell’automobilismo degli anni Venti, simbolo di coraggio e immagine della velocità di un’epoca: c’era qualcosa di misterioso, una passione che lo legava alla “Targa Florio”, la corsa automobilistica più importante dei suoi tempi. Sembra di vederlo, mentre sparisce dietro una curva, lanciato nel futuro.

Capitolo #5

Leonardo a Vinci

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Vinci, vecchio mulino
Vinci, pescaia

Ci sono poi luoghi che travalicano la nostra immaginazione. Qualcosa di ineffabile, di soprannaturale, fissa nella nostra mente il ricordo di quei profumi, dei colori, della luce, dei suoni, dei rumori, e prima o dopo quei luoghi, fatalmente, ci attrarranno di nuovo. Uno di questi è la pescaia del Mulino della Doccia. “I pendenti delle pescaie – affermava il Vinciano - debbono essere lastricati di grosse lastre, delle quali alcune per piano, e alcune per taglio s’incatenino, e sieno fermamento delle altre”. Visitando quel luogo ritroviamo Leonardo. A Vinci.