Un territorio legato al suo sviluppo culturale e tecnologico… dall’ industria delle spade alla carta
La nostra storia è racchiusa nel nostro stemma: le due spade disposte verticalmente richiamano alla memoria l'industria delle armi bianche, che rese famosa nel Medioevo e nel Rinascimento la nostra terra.
Ma non si batte il ferro se, oltre al fuoco, non scorre anche l’acqua a temperarlo. E dall’acqua si genera presto un’altra industria: i primi mulini furono infatti modificati per far muovere i magli che trituravano gli stracci, di modo che l’impasto ottenuto venisse pressato in apposite forme dando origine al foglio impiegato per la scrittura o per la stampa.
Nel corso degli anni la produzione della carta si scontrava con la difficoltà sempre maggiore di reperire stracci e panni, di qui l’invenzione di un farmacista di Villa Basilica che sostituì la materia prima con la paglia: il processo si semplificava e la produzione aumentava. Il nuovo prodotto prese il nome di “carta paglia” per via del suo caratteristico colore giallo ocra, ed era destinata ad avere un vasto successo, ancor oggi è usata dai verdurai, per servire cartocci di fritto o come tovaglia nelle osterie alla buona di mezzo mondo.
Visto il successo della “carta di paglia” la produzione si intensificò rapidamente, e per favorire gli spostamenti dei “maestri cartai” - che avevano la necessità di spostarsi sempre più velocemente da una cartiera all’altra a piedi, sui carri o a dorso di mulo - venne creata in poco tempo una viabilità di mulattiere e sentieri, che mettevano in comunicazione i mulini alle vecchie cartiere, disegnando un percorso didattico ancor oggi percorribile tra le vallate dei comuni di Villa Basilica e Pescia.
Ogni anno per un giorno nella piazza di Villa Basilica con la manifestazione Ponti nel Tempo “la carta riprende vita”, e con alcuni macchinari d’epoca si produce la carta paglia come si faceva un tempo.