Le acque del Bisenzio hanno da
sempre azionato i ritrecini
dei mulini per cereali e castagne, riempito gore e
margoni per ferriere e
ramiere, fornito acque limpide per lavorare la carta e
alimentato le turbine
dei lanifici. È in prossimità delle grandiose pescaie
che sorgono gli opifici
più importanti di Vaiano, come il mulino Bardazzi,
ancora attivo. Basilare è la
brezza di tramontana che soffia in vallata: decine di
tiratoi sorgevano a
Vaiano, a La Briglia o alla Cartaia. Qui venivano posti ad
asciugare i panni lana e prima ancora i fogli di carta
pregiata prodotti nelle
cartiere di Gamberame, la Cartaia e la Briglia durante
il ‘700. E la terra
follona? Questa particolare argilla aveva capacità
feltranti, che la rendevano
perfetta per ammorbidire e compattare i panni.
Nascono così le gualchiere, come la
sala delle vasche rinvenuta alla Badia di Vaiano.
Arrivando ai lanifici, l’intera Val di Bisenzio è
incastonata di gioielli di
archeologia industriale, cattedrali della produzione
di fine ‘800 come il
villaggio-fabbrica della Briglia, che ha visto le sue
mura ospitare mulino,
gualchiera, cartiera, ferriera e opificio tessile: un
raro esempio di comunità
industriale in stile manchesteriano.
Riscoprire queste storie significa seguire le tracce dei correnti e il rumore delle pale dei mulini, e per farlo basta passare dalla Madonna della Tosse, vera porta d'accesso all’Appennino Tosco-Emiliano: ci invita a entrare e percorrere la Valle del Bisenzio, ricca di frazioni, colori e sapori.
Tra questi qui il primo a inebriare è la fragranza dei biscotti appena sfornati, che accompagnerà il visitatore alla scoperta di un antico mulino (quello "di sotto") completamente in legno, dove le antiche macine producono ancora un'eccellente farina. Continuando la passeggiata nel borgo si scoprono angoli di natura unici: la valle si apre a libro e distese di uliveti richiamano la produzione di olio extravergine di ottima qualità.
Alzando lo sguardo il paesaggio cambia e diventa di un colore verde intenso per poi aprirsi in un vasto altopiano, dove pascolano allo stato brado cavalli e mucche. Tra gli altri spiccano gli esemplari di razza calvanina, recentemente riscoperta e valorizzata per la bontà della sua carne.