Paradiso per gli scalatori, godibili da tutti ~ Le Alpi Apuane raccontate dalla III° A dell'Istituto Comprensivo "Martiri di Sant'Anna"
Ghiaa ghiaa! Eccomi qua, sono un Gracchio Corallino: ho lucide penne color carbone e un becco arancione ricurvo. Mi trovate sulle Alpi Apuane, dove faccio il nido tra le rocce. Le vedete, le Apuane? Vette aguzze che spiccano nel cielo azzurro, ammantate da una fitta coltre di castagni. E quel monte imponente lo vedete?
È
il Corchia, e nelle sue viscere si nasconde un tesoro: l’Antro, il sistema carsico più esteso d’Italia. Settanta km di gallerie e pozzi, un labirinto di condotti che penetrano fino a 1200 metri, meravigliosamente modellati dall’acqua in forme incredibili e bizzarre.
Eccomi ancora qua, sono sempre io, il Gracchio, e visto che oggi è una giornata azzurrissima, vi inviterò a visitare una montagna che adoro: il Monte Croce. A maggio le sue praterie che scivolano ripide verso il fondovalle si coprono di un manto bianco e profumato: sono migliaia e migliaia di giunchiglie, che ondeggiano al vento. Che ne dite di farci una bella scampagnata? Ci portiamo dietro una coperta, ci sdraiamo respirando il profumo dei fiori e lasciamo vagare lo sguardo: davanti a noi si apre una corona di vette e la maestosa Pania della Croce ne è il gioiello più prezioso.
Sono in volo dall’alba, che stanchezza!
Mi poserò sui rami di quei platani, davanti alla chiesa di Sant’Anna. Sul prato ci sono alcune piccole croci di legno! Segnano il punto in cui i bimbi di Sant’Anna hanno fatto il girotondo, l’ultimo giorno di scuola prima di quel maledetto 12 Agosto 1944, quando i nazisti trucidarono 560 innocenti. Vi presento Enio, Cesira, Mario: quel giorno c’erano e oggi sono testimoni della memoria. Nel Museo Storico della Resistenza ascolterete il racconto di quelle ore terribili, ma parlerete anche di Pace. E nella quiete di questo borgo silenzioso non sarà difficile.
Che silenzio in queste faggete secolari! Mentre mi godo la frescura, passa furtivo nel sottobosco il mio amico lupo e lo saluto.
«Sto cercando della moltkia da portare alla mia bella», mi dice.
«Ne ho vista un po’ vicina alla tana del tasso» gli rispondo fischiando. È chiamata erba perla rupestre e ha graziosi fiori penduli. Si trova solo in due luoghi in tutto il mondo e uno, pensate, sono le Alpi Apuane. Il lupo cammina e io lo osservo: non ha una muscolatura possente, ma è agile e quel pelo argenteo gli dona un incredibile fascino. Non raccontatelo in giro: da non molto è tornato a popolare questi boschi!
Dovreste vedere le Apuane in autunno: i sentieri sono coperti di foglie dorate cadute dai castagni imponenti. Ogni tanto, passeggiando tra i tronchi secolari, si incontra il rudere di un metato: una piccola costruzione per l’essiccazione delle castagne. Ecco là i borghi apuani: aggrappati alla roccia o distesi al sole. Sono un labirinto di vicoli, chiassi, archi e scalette, e… ricette gustose: il castagnaccio, una torta di farina di castagne al profumo di arancia e rosmarino, oppure i ciacci con la ricotta o ancora i ballotti, dolci castagne lessate coi semi di finocchio.