Capitolo #1

Il Buongoverno a Siena

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Ambrogio Lorenzetti Siena Buon Governo
Ambrogio Lorenzetti Siena Buon Governo
Ambrogio Lorenzetti Siena Buon Governo
Ambrogio Lorenzetti Siena Buon Governo

In una sala del Palazzo Pubblico di Siena si trova il più sorprendente racconto per immagini che la pittura civile medievale abbia potuto concepire. Il ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti, noti come Effetti del Buono e del Cattivo Governo (1338-1339).

Capitolo #2

La Pace... La città… La campagna…

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Ambrogio Lorenzetti Siena Buon Governo Campagna
Siena dalla Torre del Mangia
Ambrogio Lorenzetti Siena Buon Governo Campagna

Gli affreschi furono voluti dagli ambiziosi governanti dell’epoca (il Governo dei Nove) affinché, ora in modo didascalico, ora con suggestive allegorie, si esplicitasse un’idea di città, una ‘cultura di governo’. Il risultato è un’affascinante sintesi tra idealità e concretezza, benessere dei singoli e comune prosperità, fruttuoso interagire tra pubblico e privato. Non a caso una figura di giovane e florida donna, impersonante la Pace, siede serena a osservare quel microcosmo sorreggendo un ramoscello d’olivo e appoggiando i piedi su residui armamentari di guerra, così da inibirne l’uso.
Ma l’aspetto più interessante di quelle scene è la testimonianza di una città che – ieri come oggi – non è altra cosa dalle terre che la circondano. Vediamo, infatti, che tra città e campagna c’è un’osmosi di relazioni umane, imprese, laboriosità, scambi.

Capitolo #3

Il sogno… Le ragioni del cuore…

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Siena campagna
Siena dall'alto
Siena dalla Basilica dei Servi

In questo nesso simbiotico tra città murata e ambiente circostante, Siena appare come caput di un contado che alla città garantisce il sostentamento in cambio di pax e securitas. Vediamo, allora, che le terre senesi si estendono anch’esse con l’impronta del perfetto equilibrio, con la stessa grammatica estetica che alligna all’interno del tessuto urbanistico. Un medesimo calco di composta nobiltà e bellezza. Modello di un’utopia praticabile, il Buon Governo del Lorenzetti resta, attraverso i secoli, l’immagine di città-mondo che tutti vorremmo: eccome vera, ma allo stesso tempo generatrice di sogni. Basti osservare la festosa scena delle ragazze danzanti (una coreografia della concordia) o il corteo nuziale che sullo sfondo di torri e castellari incede con naturale eleganza. Sorta di affermazione del diritto alla felicità, al ‘lusso’ dei sentimenti, alle ragioni del cuore.

Capitolo #4

Fra storia e realtà…

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Siena dall'alto
Siena Orto de Pecci
Veduta di Siena con San Domenico e Duomo
Veduta dalla torre del Mangia Siena
Piazza del Campo veduta dalla Torre del Mangia

Peculiarità universalmente riconosciuta di Siena è quella di essere antica ma mai remota. Nel senso che la sua straordinaria storia sa farsi ‘presente’ in ogni oggi, senza alcuna discontinuità. Proprio in virtù di ciò, il racconto iniziato da Ambrogio Lorenzetti prosegue ininterrotto nel nostro tempo: con un analogo rapporto tra città e terre circostanti, l’artigianato, i pregevoli prodotti eno-gastronomici, l’arte, il paesaggio, la qualità del vivere. Ecco, dunque, che trovarsi a Siena è come percorrere un mito. Tale è la sua forza evocante che ogni cosa vista diventa ‘visione’, ogni pietra memoria, ogni emozione speranza. Perché la bellezza appare ancora possibile, abitabile, consueta. E qui sembrano poter trovare patria (civitas) gli spaesamenti del cuore e dei pensieri.