Castiglioncello: luogo dell'anima
È arrivata la prima volta, a bordo di un trenino, alla fine degli anni ‘20. È una bellissima ragazza con poca intenzione di studiare ma un’incredibile voglia di vivere. E la vita le risponde nella magia delle estati che da allora trascorrerà sempre a Castiglioncello.
È qui che la giovane Suso Cecchi potrà godere dell'insegnamento impartito da illustri maestri che coltivano la sua anima, come Fedele D’Amico, suo futuro marito, Roberto Longhi e Luigi Pirandello.
Ungaretti e Pirandello, Bontempelli e Pavolini avevano l'abitudine di intrattenere gli amici con divertenti spettacolini allestiti nell'Ara del Littorio nella Pineta Marradi e quando Suso debutta, declamando due o tre battute, Luigi Pirandello ride, ride fino a piegarsi in due. E a Suso passa la voglia di recitare...
Trascorrono gli anni e anche una guerra, ma Castiglioncello rimane meta di villeggiatura e di ispirazione per chi, tra gli scogli, si incontra e si conosce, si riposa nell'ombra dei giardini e si dedica alla lettura. Arrivano Giovanni Spadolini e Indro Montanelli, mentre Giuseppe Ungaretti non manca mai di fare dei brevi soggiorni e il tempo è magia e ispirazione.
Nella sua casa di Villa Bologna, “incredibilmente spaziosa ma completamente in rovina”, nell'estate del 1959 con Visconti, Flaiano e Pratolini lavora alla sceneggiatura di Rocco e i suoi fratelli. E Nino Rota spesso suona il pianoforte guardando il mare.
Apriva la finestra dello studio, faceva un bel respiro al salmastro sbirciando a nord verso le scogliere e a sud dove con ironia si immergeva nel panorama artificiale della Solvay, con le ciminiere fumanti e le spiagge bianche di carbonato di calcio.
Poi usciva e si tuffava non solo nel mare ma nei testi, dalle sue sceneggiature e nascevano capolavori: Ladri di biciclette, Bellissima, il Gattopardo, Le avventure di Pinocchio e altri ancora.
A Punta Righini tra una folata di libeccio e un gorgoglio di onde nascevano cose che solo Castiglioncello poteva ispirare e Visconti, Fellini, Rossellini, Antonioni, Zeffirelli, Monicelli e Comencini dividevano con lei questo amore che qui ha lasciato impronte indelebili.
Le rocce e i pini di Castiglioncello son sempre gli stessi. Il genius loci che ne aveva fatto fin dall’Ottocento di Diego Martelli e dei suoi Macchiaioli una delle più amate case al mare dei protagonisti della migliore cultura italiana, ancor oggi vive e si respira in questo luogo dell’anima legato a soggiorni in cui il tempo si ferma, e ci si dimentica del tempo per vivere una vacanza di largo respiro fatta di ambiente e di storia.
Ogni anno a Castiglioncello si svolgono eventi legati al cinema e alla cultura, che coltivano un passato che cerca spazio nel futuro, mettendo in luce nuovi talenti, registi e sceneggiatori, artisti e intellettuali che ancora oggi legano indissolubilmente la loro anima ai nostri luoghi.