In provincia di Pistoia c'è la Fattoria di Celle, un capolavoro di arte ambientale ~ di Costanza Baldini
Più o meno a metà strada tra Prato e Pistoia c'è la Fattoria di Celle, una delle più importanti collezioni al mondo di arte ambientale. L’ha creata il collezionista Giuliano Gori, invitando dagli anni '70 artisti di livello internazionale a realizzare opere d’arte. Gli interventi si sono succeduti nel corso degli anni con ritmo sostenuto e oggi si possono contare 80 installazioni disseminate su tutta la superficie del parco, che si estende per circa 45 ettari.
Una
visita a Celle è un’esperienza capace di affascinare anche i più refrattari al
linguaggio dell’arte contemporanea. Sulla via Montalese il Grande Ferro di Alberto Burri segnala l’ingresso alla Fattoria. Le altre opere
sono immerse nella natura, trovarle è una caccia al tesoro. Si
possono ammirare il Cuneo di Mauro Staccioli, il Labirinto di Robert Morris, Formula Compound di Dennis Oppenheim, Le reti di Salomone di Alice Aycock, che rievocano le macchine di Leonardo e Galileo, il teatro-scultura di Beverly Pepper, i Cerchi nel tempo di Alan Sonfist, Il mio buco nel cielo di Bukichi Inoue, La morte di Efialte di Anne e
Patrick Poirier, un gigantesco occhio in marmo trafitto da una lancia di bronzo; Katarsis di Magdalena Abakanowicz, un esercito di gusci cavi, uomini-alberi piantati nel terreno che sembrano usciti da un film di
fantascienza e La
Cabane Éclatée aux 4 Salles di Daniel Buren, una delle opere più
affascinanti della collezione.
La Fattoria di Celle è stata visitata negli anni da migliaia di addetti ai lavori, artisti, studenti, critici e appassionati di arte, svolgendo un ruolo importante nella formazione delle nuove generazioni. Gori ci ha detto: “All’inizio del XX° secolo gli artisti hanno cominciato a non seguire più il committente, a fare lavori secondo il loro estro e ad affidarli alle gallerie: è finito il rapporto tra mecenate e artista. Noi abbiamo riattivato questo rapporto e ne siamo felici. La Fattoria di Celle ha questo principio sopra tutto. Abbiamo accertato che le 80 opere create per il parco di Celle hanno avuto dei tempi di realizzazione che vanno da un minimo di tre mesi a un massimo di oltre due anni. Anche l’ultima, del 2018, La serra dei poeti di Andrea Mati e Sandro Veronesi, ha richiesto sedici mesi di lavoro. Non è come comprare una scultura e collocarla dove la si veda meglio, quella è arte ambientata, la nostra è ambientale. Purtroppo si fa una grande confusione: molta arte ambientata viene presentata come arte ambientale, ma è una cosa completamente diversa”.
Nel maggio 2018 la fattoria ha riaperto le visite guidate, dopo uno stop di alcuni anni necessario per mettere in sicurezza il parco dopo la tempesta del 2015. “Il 5 di marzo del 2015 - ha raccontato Gori - è arrivata una tempesta che ha distrutto gran parte del parco, 550 piante sono veramente tante. Eravamo disperati, però le 80 opere non hanno subito nemmeno un graffio”.