Capitolo #1

Una storia d’amore

Il profilo della montagna ricorda quello di una donna addormentata o se volete seguire la leggenda, morta. La leggenda narra di una storia d’amore senza lieto fine in cui due innamorati non possono sposarsi, anzi lui è costretto a lasciare il paese e rifugiarsi nei boschi della vicina Val di Lima. Passano gli anni, il ragazzo non torna e la fanciulla viene data in sposa a un giovane di famiglia benestante. Durante la notte però, la ragazza scappa per andare finalmente a cercare il suo amato. E’ inverno, il bosco è fitto, impenetrabile. Una violenta bufera di neve si abbatte sulla zona e la ragazza, stremata e indebolita dal gelo morirà nel bosco senza aver rivisto il suo amore. Da questo racconto, prende probabilmente il nome la frazione di Marliana, Femminamorta

Capitolo #2

Quel suono d’organo

A Marliana ci sono tante piccole chiese e in molte è possibile trovare un organo. Questa fortuna è dovuta a due famiglie pistoiesi che sono state tra i più importanti produttori di organi al mondo. Si parla della ditta Agati e la ditta Tronci, poi fuse in un' unica azienda. Nasce così una realtà capace di estendere il proprio mercato in Francia, come in Medio Oriente e in America Latina. Oltre ai numerosi organi presenti nelle chiese di Marliana, i più prestigiosi sono stati: il grande organo realizzato nel 1903 per la chiesa degli Olandesi di Livorno (scomparso durante la seconda guerra mondiale) definito all’epoca il miglior della Toscana e il maestoso organo del 1895 per la chiesa di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù in provincia di Lucca.

Capitolo #3

Una app per non dimenticare

Esistono tanti racconti delle nostre montagne, luoghi bellissimi e dimenticati che è fondamentale far conoscere e tramandare. Con queste premesse nasce il progetto “La montagna che parla. Storie dai luoghi dimenticati". Una raccolta di memorie orali di chi la montagna la abita da molti anni, di racconti di questi luoghi, di come erano un tempo, dei rimedi naturali e di pane, di fontane e di feste di paese. I file audio si possono ascoltare grazie alla tecnologia messa a punto da una startup che ha collegato "le voci" a delle coordinate Gps (https://bepart.net/app). Chi arriva in questi luoghi, scaricando la app gratuita, potrà sentirli parlare. Inoltre, per aumentare la relazione tra i racconti degli abitanti della montagna e le zone coinvolte, un gruppo di artisti ha donato le proprie opere che sono state dislocate nel territorio.

Fotografia di: Mongolo1984