“Alle 10 del mattino, con il sole già alto sulla Val di Chiana, l’esercito di Piero Strozzi stava ritirandosi di collina in collina”, è l’epilogo del racconto della battaglia di Scannagallo, conosciuta nella storia anche come battaglia di Marciano.
Una battaglia cruenta, che aprì ai fiorentini la via per Siena, la quale si arrendeva nell’aprile del 1555, permettendo il controllo mediceo su gran parte della Toscana e la formazione dello stato regionale. Si può ben dire che quel 2 agosto del 1554 su queste terre sia stata scritta la storia, non solo di una parte importante del nostro Paese ma dell’Europa. Dal 2001 l’associazione Culturale di Scannagallo propone una rievocazione storica l’ultimo fine settimana di maggio o il primo di giugno.
La battaglia di Marciano è stata immortalata da Giorgio Vasari nel celebre affresco collocato sulla parete orientale del Salone dei 500 a Firenze. Il dipinto mostra in primo piano gli effetti drammatici dell'assalto della cavalleria mediceo-imperiale e la fuga precipitosa di quella franco-senese verso la collina. Al centro, lo scontro serrato delle fanterie avverse mentre sullo sfondo si intravede a destra il Castello di Marciano e in alto, il Castello di Lucignano. L’affresco è famoso anche per il mistero che circonda la scritta “cerca trova” che appare su una delle bandiere, a cui ancora oggi non sappiamo dare un significato. Sicuramente l’ha scritto Vasari e richiama un motto dell’esercito fiorentino, ma la suggestione vuole che quella frase indicasse qualcosa di nascosto, addirittura “La battaglia di Anghiari” dipinta da Leonardo da Vinci.
La vittoria di Firenze su Siena segna la storia anche di Marciano della Chiana. La fortezza di Lucignano ne è un esempio. La volle Cosimo I e nel 1556 iniziarono i lavori affidati a un ingegnere militare, Bernardo Puccini che doveva fare del castello un luogo inespugnabile, difendibile anche dall’uso sempre più frequente dell’artiglieria. Una fortezza formata da due bastioni che avrebbe garantito il controllo su tutto il territorio circostante. Ma proprio in quel 1556, dopo la battaglia di Marciano, Siena si arrese e la difesa del castello non fu più un imperativo, portando all'interruzione della costruzione. Dopo anni di abbandono recentemente sono stati avviati lavori di recupero e restauro dell’opera.