Alla scoperta della “piccola Marsiglia” elbana attraverso gli occhi di un architetto ~ Prof. Giuseppe Centauro
A Marciana Marina la storia corre lungo i 750 metri del lungomare. Si parte dalla Torre degli Appiani (risalente alla metà del XVI sec.), autentica icona che da cinque secoli segna il paesaggio marinese. Lo scoglio con sopra la torre una volta si ergeva quasi isolato nel mare, attaccato con un’esile striscia sabbiosa a formare un istmo, una sorta di cordone ombelicale per tutta la comunità. Oggi quella roccia ossidata di granito è essa stessa un monumento che divide la spiaggia Bandiera Blu della Fenicia dal porto di Marciana Marina.
Dalla piazza Bonanno, si prosegue sulla linea di costa lungo il viale Regina Margherita, corso principale del lungomare che ancora ai tempi di Napoleone ospitava i cantieri navali con le officine dei maestri d’ascia che hanno fatto la fortuna della marineria locale. Lo stesso Napoleone, nel suo tormentato soggiorno elbano, faceva scalo qui per salire al Santuario della Madonna del Monte e incontrarsi con la bella Maria Walewska.
Marciana Marina venne chiamata piccola Marsiglia per la particolare connotazione dell’ambiente marinese, assai attivo e operoso sul porto, raffinato nel modello neoclassico delle architetture stile impero che punteggiano il lungomare, come il bel Palazzo Fossi abbellito nel 1865. L’influenza napoleonica in questa peculiare caratterizzazione dello spazio urbano è innegabile, tanto che creatività e buongusto costituiscono il tratto distintivo del paesaggio di Marciana Marina.
Sul lungomare le abitazioni tradizionali si armonizzano con
la modernità delle dimore borghesi in una piacevole simbiosi, espressa da una
ricca tavolozza di colori e nell’alternarsi scenografico delle diverse
architetture. Lungo il percorso “da Torre a torre” si offrono alla vista scorci suggestivi,
dagli spazi ariosi del “moletto del pesce” ai curati giardinetti, resi
familiari al grande pubblico televisivo dalla serie Delitti del Bar Lume.
Al
di là dell’arenile si schiudono gli affacci caratteristici degli Scali Mazzini,
oltre i quali si apre l’acciottolato del “salotto urbano” di Piazza Vittorio
Emanuele, con la bella chiesa dedicata alla patrona Santa Chiara. L’apice di
questo stupendo scenario si raggiunge nel borgo marinaro del Cotone, primo
insediamento urbano, connotato da un ambiente multicolore e ricco di storia:
dalla torre a mare, mimetizzata in una casa, fin dentro la piccola darsena
naturale, che ricorda nel nome il toponimo Coth(ū), l’antico approdo d’origine
etrusca.
Non molto lontano dalle case sul porto, seguendo le vecchie redole di campagna, si scoprono luoghi senza tempo e dal fascino incorrotto, come il sorprendente paesaggio agreste che si scorge dalla viuzza detta “del Toro” (da Turan, divinità etrusca della fertilità). Tutta incassata entro muri a secco e nascosta dalla collinetta del Chiuccolo, la strada si apre alla maestosa incombenza del Capanne e del Perone, montagne sacre degli elbani: la corniche d’argent.