C’è una città in Toscana nata all’incrocio di vie d’acqua e di terra. Fucecchio, ponte sull’Arno per le vie romee. Eccola, vista con gli occhi di chi percorre la Via Francigena.
… dopo una sosta alla parrocchia di Galleno, il pellegrino si rimette in cammino per addentrarsi nei fitti boschi delle Cerbaie. In tempi antichi terre di briganti, le Cerbaie offrono al viandante un ambiente incontaminato, custode di rarità come la Drosera Rotundifolia, pianta carnivora dell’era glaciale.
La via Francigena qui lambisce il Padule, vero scrigno di biodiversità, tesoro di maestosa bellezza. Dal padule si giunge al Ponte mediceo di Cappiano, da tempo rifugio e ostello per i pellegrini.Tutto cominciò verso l’anno Mille, su di una collina solitaria che prolunga le alture del Monte Albano affacciandosi nel Valdarno: una sentinella a guardia di un guado sul fiume, dove agli inizi dell’undicesimo secolo fu costruito il primo ponte tra Pisa e Firenze. Luogo di passo per pellegrini, mercanti e crociati, luogo d’incontri e di scontri per la sua posizione strategica, Fucecchio nacque attorno al castello di Salamarzana, fondato dai conti Cadolingi insieme al monastero intitolato a San Salvatore. Alla stessa distanza tra Pisa, Firenze e Lucca, il luogo era destinato a diventare il centro strategico di una vasta signoria territoriale.
E oggi come allora agli occhi di ogni viandante si schiudono due zone caratterizzate da ambienti naturali di grande pregio: il Padule e le Cerbaie. Il primo offre scorci paesaggistici di rara suggestione, una vegetazione cangiante e una fauna varia come in poche altre zone d’Italia ce n’è… Addentrandosi in un mondo che sembra lontanissimo si scoprono poi i boschi delle Cerbaie, che formati da alberi rarissimi celano sentieri che si sviluppano per decine di chilometri.