L’unione fa la forza. Lo devono aver pensato anche i pochi abitanti dei quattro piccoli villaggi che intorno all’anno mille popolavano quello che oggi è il territorio di Castelfranco di Sotto. La zona era continuamente esposta alle lotte fra Guelfi e Ghibellini e fra le città di Pisa, Lucca e Firenze. Fu così che gli abitanti dei borghi decisero di riunirsi in un sito fortificato, più sicuro. Fu la loro fortuna perché Lucca colse l’occasione per creare una terra di confine che proteggesse anche i propri territori agevolando chiunque volesse trasferirsi nel nascente borgo. Castelfranco deve infatti il suo nome al fatto che chi veniva a vivere qui era affrancato dalle tasse. Da un istinto di sopravvivenza era scattata la molla per dar vita a una nuova città che poi seppe svilupparsi e crescere.
Delle mura originarie che fecero la fortuna di Castelfranco di Sotto resta poco, anzi nulla perché furono completamente distrutte da una piena dell’Arno nel 1333. Sono state interamente ricostruite e sono quelle che ancora oggi possiamo ammirare. La posizione strategica di questo territorio ha continuato negli anni a fare la fortuna di Castelfranco così mentre le campagne si popolavano sviluppando soprattutto la coltura di cereali e legumi, il commercio e l'artigianato continuavano a prosperare. Sono sempre le condizioni logistiche a favorire lo sviluppo definitivo della città: nel dopoguerra con le industrie del calzaturiero e della concia delle pelli.
Oggi che Castelfranco di Sotto non ha più nemici da cui difendersi deve proteggere invece una parte bella e importante del territorio. Un paesaggio emerso nel corso dei secoli dalle acque e che caratterizza l’area naturale del Comprensorio delle Cerbaie, al cui interno è stata ricavata la Riserva Naturale di Montefalcone. Oltre 500 ettari di paesaggio di grande suggestione che appare non troppo dissimile a come doveva apparire ai pellegrini che, percorrendo la Via Francigena, lo attraversavano diretti a Roma. Oggi il tratto dell’antica via che collega Altopascio a Ponte a Cappiano che appunto attraversa le Cerbaie si può percorrere a piedi o in bicicletta.