Capitolo #1

Come tutto ebbe inizio. La nautica, i cantieri e Puccini

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Liù il motoscafo di Puccini
Cantiere
Palio con la montata
Otto senza
Panorama_villa_oratorio

Non piangere, Liù!
Se in un lontano giorno io t’ho sorriso,
per quel sorriso, dolce mia fanciulla,
m’ascolta: il tuo signore
sarà, domani, forse solo al mondo…

Turandot, G. Puccini

Giacomo Puccini fu un cliente affezionato dei cantieri limitesi. Si presentò spesso a Limite fino a poco prima della sua morte, quando aveva già pronta una nuova imbarcazione che aveva battezzato “Liù”, in omaggio alla Turandot.

A Limite sull'Arno è nata la nautica da diporto italiana. Nel 1900 i cantieri limitesi rifornivano la Marina Militare, come attestano i documenti conservati nel Centro Espositivo della Cantieristica e del Canottaggio. Qui si possono ammirare modelli in miniatura delle imbarcazioni costruite in passato dai maestri d'ascia fin dal XVII secolo. I Cantieri di Limite si sono distinti anche per la costruzione dei MAS utilizzati durante la Prima Guerra Mondiale.

Nel 1861 qui è nato il canottaggio italiano, con la fondazione della prima società d'Italia, la Canottieri Limite, ancor oggi attiva e vincente a livello nazionale e internazionale, sulla scia dell'augurio formulato da Gabriele D'Annunzio nel 1924: “Ai Canottieri Limite, senza limiti prospero motu”.

Questa nobile tradizione viene celebrata ogni anno col “Palio con la Montata”, in cui sui caratteristici gozzi siedono rappresentanti dei quattro Rioni del paese.

Capitolo #2

Tra etruschi e romani: la villa per l'otium

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Montereggi
Abitato etrusco di montereggi
Mosaico Villa dei Vetti 2
Mosaico Villa dei Vetti
mosaico

Attratti dal fiume anche romani ed etruschi si stabilirono su queste rive. A Limite si trovano infatti i resti della Villa di campagna di Vettio Agorio Pretestato, nobile romano del IV secolo d.C. I cui mosaici, ancora intatti, rappresentano scene di caccia al cinghiale e vita quotidiana nell'Otium.

A Montereggi invece, una collina sopra Limite, alcuni scavi negli anni Ottanta hanno dato alla luce acropoli, strutture sepolte e reperti votivi che hanno fatto pensare a un'area templare, resto di una vera e propria “Città Etrusca sull'Arno”.

Capitolo #3

Panorami mozzafiato e fornaci: il borgo di Capraia

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fornace pasquinucci 2
fornace pasqinucci
Capraia_Castello
Capraia Fiorentina di notte
capraia_scorcio2

Capraia Fiorentina conserva un fascino antico e intatto. Il paese si trova su uno sprone a picco sull'Arno e ha la forma di un borgo medievale fortificato, con viuzze strette da cui è possibile scorgere vasti orizzonti. È stata a lungo feudo di Pistoia, dirimpettaia del castello di Montelupo da cui i Fiorentini la controllavano per prevedere incursioni armate lungo la cruciale via di comunicazione tra Firenze e Pisa.

L'attività principale, dovuta ai materiali che era possibile raccogliere sulle sponde del fiume, è stata per secoli la produzione di manufatti in argilla, trasportati dai navicellai limitesi. È possibile oggi visitare la ex Fornace Pasquinucci, un originale spazio espositivo per mostre temporanee ed eventi culturali, oltre a reperto di archeologia industriale dotato di forni antichi per la cottura, trogoli e terrai per disidratazione dell'argilla.

Testimone del legame con le fornaci è la cerimonia del 1° maggio, quando ogni anno i capraini accendono fuochi in onore di Santa Grania, martire del IV sec. d.C. il cui corpo si trova a Capraia.