Una moderna stazione di servizio, così doveva apparire Agliana nel II secolo a.C. ai pellegrini, che lungo la via Cassia decidevano di sostare, in attesa di riprende un viaggio che, a quei tempi, poteva portarli da Roma a Lucca. Caio o Lucio Cassio dettero il nome all’antica strada che per ampi tratti è ancora percorribile, ma fu Tito Quinzio Flaminio, console fra il 150 e il 123 a.C. a costruire il tratto finale da Firenze (Fiesole Florentia) a Lucca e che appunto passava dall’odierna Agliana. Qui c’era una stazione di tappa denominata “Statio Hellana” in corrispondenza del punto in cui la strada attraversava la Valle dell’Agna. Hellana prima, Aliana poi e infine Agliana la città ha tratto dagli antichi romani non solo il nome ma anche una particolare predisposizione al commercio e all’autonomia.
Le strade portano benessere con i commerci e gli scambi ma sono anche vie d’accesso per gli invasori. La prima battaglia per difendere la sua autonomia Agliana la perde nella prima metà del X secolo insieme a tutta l’area pistoiese con l’irruzione degli Ungheri e dei Saraceni. Fu uno dei centri principali della Tuscia nell’età Longobarda decaduto sotto i Franchi. Tracce del dominio germanico si notano ancora nei nomi delle località dove, si immagina, stazionarono colonie di Alamanni. Ecco allora Alamannesco, da cui Ommannesco oppure Terra Bethinga e Terra Loteringa. E’ sempre grazie alla strada consolare che Agliana conosce la costruzione di importanti abbazie e ospizi in soccorso di pellegrini e viandanti. Ma sarà il nuovo tracciato della Cassia a dare definitivo impulso alla crescita della città.
Oggi l’antica via Cassia è una strada statale e Agliana, è inserita in un importante asse viario che la collega a Firenze, Pistoia e Lucca. Una centralità che ancora una volta ha fatto la differenza nella storia di questa città. Prima il risanamento della pianura che porta uno sviluppo demografico ed economico della zona poi la nascita delle attività che ancora oggi la caratterizzano, l’industria tessile, l’artigianato della ceramica, il vivaismo e produzioni agroalimentari che con il tempo hanno raggiunto livelli di assoluta eccellenza.